I movimenti artistici


IMPRESSIONISMO
L’Impressionismo è una corrente artistica nata a Parigi tra il 1860 e il 1870. Nasce in contrapposizione all’arte accademica dell’epoca sfidando la critica con opere apparentemente incomplete, spesso realizzate in poche ore. Punto cardine dell’arte impressionista è la pittura “en plein air” cioè gli artisti abbandonano il chiuso degli atelier per dipingere la realtà “dal vivo”. I più grandi esponenti dell’impressionismo sono Édouard Manet, Claude Monet, Edgar Degas, Pierre-Auguste Renoir, Alfred Sisley e Camille Pissarro. Le opere degli impressionisti non rappresentano la realtà così com’è ma in base a come viene percepita dall’occhio dell’artista nel momento in cui la dipinge. La tecnica è basate su pennellate veloci e brevi di colori puri e saturi, il nero è praticamente abolito. I temi sono quotidiani, addirittura borghesi. La nuova realtà ha bisogno di nuove interpretazioni ed è per questo che inventano una pittura agile e veloce in modo da cercare di dare un’immagine fresca e moderna. Inoltre si occupano del problema della luce che trasforma gli oggetti. Lo stesso nome “impressionismo” deriva dall’opera di Claude Monet Impressione.

POST-IMPRESSIONISMO - PUNTINISMO
Il Post-impressionismo è una tendenza artistica che supera i concetti dell'Impressionismo. Cresceva l’esigenza di analizzare il significato e il rapporto tra soggetto e oggetto, tra luce e visione, tra artista e realtà. Il sentimento e la sensazione impressionista sono sostituiti dall'analisi e dal metodo. Le forme prendono un aspetto di fissità e assolutezza lontane dall'immediatezza e dal senso di mutevolezza. Particolare tecnica pittorica di questo periodo è il puntinismo (accostamento di punti di colore puro). La luce impressionista confonde le forme, invece la luce e il colore neoimpressionista  le definiscono e costruiscono. Fra i più celebri post-impressionisti vanno ricordati Georges Seurat e Paul Signac che influenzeranno significativamente tutta l'arte pittorica del Novecento.

ESPRESSIONISMO
Con il termine espressionismo si usa definire la propensione di un artista a esaltare, esasperandolo, il lato emotivo della realtà rispetto a quello percepibile oggettivamente. L'impressionismo rappresenta la realtà oggettiva a imprimersi nella coscienza soggettiva dell'artista; l'espressionismo costituisce il moto inverso: dall'anima dell'artista direttamente nella realtà, senza mediazioni. Il senso dell'Espressionismo produce una ribellione dello spirito contro la materia e quindi gli occhi dell'anima sono la base di partenza della poetica espressionistica. L'Espressionismo si manifestò principalmente in due aree diverse: in Francia nelle opere dei Fauves (Belve) e in Germania in quelle del gruppo Die Brücke (Ponte). Gli artisti erano accomunati dalla volontà di esprimere tensioni, stati d'animo e sentimenti attraverso la violenza del colore, la sintesi della forma, l'incisività del segno. L'espressionismo francese ha una matrice essenzialmente artistico-pittorica, cioè determinata da forti colori a stesure piatte e nella costruzione delle immagini realizzata in maniera infantile e ingenua. Invece gli espressionisti tedeschi vedevano tutti i modi dell'espressione umana amalgamati dalla volontà di riprodurre tutto l'essere umano, tutte le sue gioie e sofferenze. Forme molto accademiche e tradizionali. I soggetti preferiti dell'espressionismo furono i nudi, i paesaggi, le scene di vita quotidiana e le città.  Gli artisti più noti sono Vang Gogh, Gaugin e Matisse.

ASTRATTISMO
L'Astrattismo è un'avanguardia artistica nata nei primi anni del XX secolo, in zone d'Europa lontane tra loro, dove si sviluppò senza intenti comuni. Il termine indica quelle opere pittoriche e plastiche che esulano dalla rappresentazione oggettiva della vita reale. L'astrattismo usa un linguaggio visuale di forme, colori e linee con lo scopo di creare una composizione che possa esistere con un grado di indipendenza dalle referenze visuali nel mondo. Nasce dalla scelta degli artisti di negare la rappresentazione della realtà per esaltare i propri sentimenti attraverso forme, linee e colori.

CUBISMO
Il cubismo non è un movimento capeggiato da un fondatore e non ha una direzione unitaria. Il termine "cubismo" è occasionale: nel 1908 Henri Matisse osservando alcune opere di Braque, composte da "piccoli cubi" le giudicò negativamente, e Louis Vauxcelles l'anno dopo le chiamò "bizzarrie cubiste". Da allora le opere di Picasso, Braque e altri pittori vennero denominate cubiste. Si può tuttavia individuare in Paul Cézanne, un pittore che nelle sue solitarie sperimentazioni è stato in grado di prefigurare quelli che saranno lo stile, la visione e le tematiche cubiste. Oltre a loro ne hanno fatto parte: Pablo Picasso, Georges Braque, Guillaume Apollinaire, Robert Delaunay, Marcel Duchamp.  Nel cubismo si possono individuare tre fasi: cubismo formativo (1907-1909) semplifica le forme e riduce a pari volumi; cubismo analitico (1909-1912) raffigura il soggetto guardandolo da diversi punti di vista come accadeva nella visione prospettica, le forme vengono scomposte e ricomposte sulla tela, questo però rende i soggetti dei punti spesso quasi indecifrabili.; cubismo sintetico (1912-1915) semplifica le forme scomposte inserendo piani larghi e colorati, spesso è adottata la tecnica del collage polimaterico, cioè fatto con giornali, cartoni, tele cerate, carte da gioco, non c'è scopo narrativo: i soggetti, senza importanza, sono ripetuti numerose volte.

FUTURISMO
Il Futurismo è stato un movimento artistico e culturale Italiano dell'inizio del XX secolo. Ebbe influenza su movimenti affini che si svilupparono in altri paesi dell'Europa (in particolare in Russia e Francia), negli Stati Uniti d'America e in Asia. I futuristi esplorarono ogni forma di espressione, dalla pittura alla scultura, alla letteratura (poesia e teatro), la musica, l'architettura, la danza, la fotografia, il cinema e persino la gastronomia. La denominazione ufficiale del movimento si deve al poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti. Nel Manifesto Futurista (1909), pubblicato inizialmente in vari giornali italiani (la Tavola Rotonda di Napoli, la Gazzetta dell'Emilia di Bologna, la Gazzetta di Mantova e L'Arena di Verona) e, definitivamente, due settimane dopo sul quotidiano francese Le Figaro il 20 febbraio 1909[2], Filippo Tommaso Marinetti espose i principi-base del movimento. Nei manifesti si esaltava la tecnica e si dichiarava una fiducia illimitata nel progresso, si decretava la fine delle vecchie ideologie (bollate con l'etichetta di "passatismo", tra cui figura anche il Parsifal di Wagner, che a partire dal 1914 cominciò a essere rappresentato nei teatri d'Europa). Si esaltavano inoltre il dinamismo, la velocità, l'industria, il militarismo, il nazionalismo e la guerra, che veniva intesa come "igiene dei popoli".

METAFISICA
La Pittura metafisica è una corrente pittorica del XX secolo che vuole rappresentare ciò che è oltre l'apparenza fisica della realtà, al di là dell'esperienza dei sensi. Oggi, dimenticato il significato originario, si usa più in generale per esprimere ciò che esiste oltre l'apparenza sensibile della realtà empirica. Il pittore Giorgio de Chirico, durante il suo soggiorno a Parigi tra il 1911 e il 1915, usa per primo questo appellativo sia parlando di luoghi, sia di dipinti propri e delle opere dei grandi maestri del passato. La genesi della pittura metafisica è individuabile nel quadro di Giorgio de Chirico L'enigma di un pomeriggio d'autunno del 1910. A Parigi i fratelli de Chirico entrano in contatto con gli esponenti delle avanguardie artistiche del novecento e con le loro opere del 1912, 1913 e 1914 contribuiscono ad anticipare la crisi che avrebbe condotto all'enorme cambiamento di clima intellettuale ed estetico che prese corpo durante la prima guerra mondiale. Il termine "pittura metafisica" indica il rapporto particolare di questo tipo di pittura nei confronti della realtà. Rispetto ad altre correnti, la pittura metafisica si caratterizza per l'ordine e la chiarezza compositiva. I quadri raffigurano oggetti e forme riconoscibili, collocati in spazi ben definiti dal punto di vista architettonico. Ma i vari elementi appaiono combinati in maniera assurda, apparentemente senza nessi tra loro. Gli oggetti presenti nei quadri metafisici possono essere: manichini, torsi di sculture, metronomi, giocattoli, bottiglie, scatole, sfere, strumenti d'artista (squadre, compassi, cornici), ecc. Le loro caratteristiche principali sono: fisionomia stilizzata e schematica, contorni netti, dovute a sottili linee nere, superfici lisce, semplificate, con chiaroscuro elementare.

DADAISMO
Il Dadaismo o Dada è una tendenza culturale nata a Zurigo, nella Svizzera neutrale della prima guerra mondiale, e sviluppatasi tra il 1916 e il 1920. Il movimento, che ha interessato soprattutto le arti visive, la letteratura (poesia, manifesti artistici), il teatro e la grafica, incarnava la sua politica antibellica attraverso un rifiuto degli standard artistici, come dimostra il nome dada che non ha un vero e proprio significato, tramite opere culturali che erano contro l'arte stessa. Il dadaismo ha quindi messo in dubbio e stravolto le convenzioni dell'epoca, dall'estetica cinematografica e artistica, alle ideologie politiche; ha inoltre proposto il rifiuto della ragione e della logica, ed ha enfatizzato la stravaganza, la derisione e l'umorismo. Gli artisti dada erano volutamente irrispettosi, stravaganti, provavano disgusto nei confronti delle usanze del passato; ricercavano la libertà di creatività per la quale utilizzavano tutti i materiali e le forme disponibili. Secondo i dadaisti stessi, il dadaismo non era arte, era anti-arte. Tentava, infatti, di combattere l'arte con l'arte. Per ogni cosa che l'arte sosteneva, Dada rappresentava l'opposto. Se l'arte prestava attenzione all'estetica, Dada ignorava l'estetica; se l'arte doveva lanciare un messaggio implicito attraverso le opere, Dada tentava di non avere alcun messaggio, infatti l'interpretazione di Dada dipende interamente dal singolo individuo; se l'arte voleva richiamare sentimenti positivi, Dada offendeva. Attraverso questo rifiuto della cultura e dell'estetica tradizionali i dadaisti speravano di distruggere loro stessi, ma, ironicamente, l'arte. Dada è diventato un movimento che ha influenzato l'arte moderna.

SURREALISMO
Il surrealismo fu un movimento culturale del Novecento nato come evoluzione del dadaismo e che coinvolse tutte le arti (anche letteratura e cinema) nato negli anni 20 a Parigi. Il Surrealismo ebbe come principale teorico il poeta André Breton. Breton fu influenzato dalla lettura de L'interpretazione dei sogni di Freud del 1900; dopo averlo letto arrivò alla conclusione che era inaccettabile il fatto che il sogno (e l'inconscio) avesse avuto così poco spazio nella civiltà moderna e pensò quindi di fondare un nuovo movimento artistico e letterario in cui il sogno e l'inconscio avessero un ruolo fondamentale. Nacque così il surrealismo, che aveva avuto tra i suoi precursori recenti il poeta e scrittore Guillaume Apollinaire, morto nel 1918. Il surrealismo è quindi un automatismo psichico, ovvero quel processo in cui l'inconscio, quella parte di noi che emerge durante i sogni, emerge anche quando siamo svegli e ci permette di associare libere parole, pensieri e immagini senza freni inibitori e scopi preordinati. I surrealisti si avvalevano di diverse tecniche per far in modo di attivare il loro inconscio, una di queste è il cadavre exquis (cadavere squisito), tecnica basata sulla casualità e sulla coralità, che prevede la collaborazione di più artisti. Altre tecniche frequentemente utilizzate dai pittori di questo movimento sono: il frottage (strofinamento), il grattage (grattamento, raschiamento), il collage, l'assemblage e il dripping. Ha tre tematiche principali: amore (inteso come fulcro della vita) sogno e follia (considerati i mezzi per superare la razionalità)  e la liberazione (dell'individuo dalle convenzioni sociali). Inoltre esso comprende immagini nitide e reali ma accostandole tra di loro senza alcun nesso logico. Il pensiero surrealista si manifestò spesso come ribellione alle convenzioni culturali e sociali, concepita come una trasformazione totale della vita, attraverso la libertà di costumi, la poesia e l'amore.

LA POP ART
La pop art è una corrente artistica della seconda metà del XX secolo che deriva dalla parola inglese “popular art”, ovvero arte popolare. Il termine consente di individuare il bersaglio o soggetto che gli artisti prendono come base del loro immaginario. Il nuovo soggetto è il paesaggio urbano. Andy Warhol è stato un modello per più generazioni d’artisti e performer americani. I veri artisti pop considerano l’oggetto come spersonalizzato e autonomo rispetto alla vita umana di cui è compagno così quotidiano.

BODY ART
Con il termine body art (arte del corpo), si intendono tutte quelle forme artistiche che utilizzano il corpo come mezzo d'espressione e come linguaggio. Il soggetto diventa anche oggetto. I più noti artisti sono: Marina Abramovic e il suo compagno che costringono il pubblico a passare attraverso una porta ai cui lati ci sono artisti svestiti, creando imbarazzo e timidezza; Urs Luthi che mostra l’azione del travestimento simulando di essere una donna; Rebecca Horn per le sue “sculture viventi” e Luigi Ontani per i suoi travestimenti che ricordano quadri dell'antichità. Un'azione della Body Art era quella del conficcarsi spine di rosa fino al sanguinamento ed era chiamata azione sentimentale.

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